Centro Anziani Rosa Marchi

Centro Anziani Rosa Marchi
2013 donazione dell'Opera del 1979 al Centro Anziani Rosa Marchi del 1979/80, descrive il primo centro anziani autogestito nato in Italia. Oltre all'autore Carlo Soricelli sono presenti il Sindaco di Bologna Virgilio Merola, l'ex sindaco di Bologna e già senatore della Repubblica Walter Vitali, i responsabili del Centro, l'ultimo a destra Meris Melotti, mio compagno di lavoro

Morti sul lavoro; non sento, non vedo, non parlo 2023

Cristi rotti

Cristi rotti
Uno dei "cristi rotti" portati dal Cardinale Zuppi come doni nella sua missioni di Pace in Ucraina e Russia

Io trentenne

Io trentenne
Era il 1979, avevo trent'anni quando feci questa grande opera per ricordare la nascita del Primo Centro Anziani autogestito nato in Italia: "Centro anziani autogestito Barca"

Carlo soricelli biografia

Sono il settimo di nove fratelli, nativo di San Giorgio del Sannio (BN) arrivato a Bologna nei primi anni cinquanta, cresciuto al Villaggio Ina Casa di Borgo Panigale. Con la passione per l'arte fin da bambino. Volevo essere testimone del mio tempo, che ho voluto storicizzare con le mie opere di pittura e scultura in oltre 50 anni di attività, fin dalla fine degli anni 60 ho cominciato a produrre opere d'arte. Quando il mio tempo sarà passato rimarranno le opere: storia piccola, quella che vive ogni giorno una persona normale, con i suoi problemi sociali, con le sue paure, col disagio psicologico, esistenziale ed economico: ne ho raccontate tante, diciamo tutte quelle che hanno interessato il "popolo": droga, terrorismo, manifestazioni operaie e studentesche, inquinamento, malattie mentali e fisiche, alienazione, l’arrivo delle tv commerciali con la loro carica distruttiva, la fatica di vivere, l’ansia esistenziale, l’emarginazione degli omosessuali, il consumismo con la sua carica distruttiva, che racconto nelle opere come la più devastante dittatura, ecc. la piccola storia di gente qualunque che non appare mai nei libri: questo ho cercato di denunciare in questi 50 anni. Mai opere banali per compiacere l’osservatore, poche le opere vendute, mai decorative quando avevo bisogno di raccogliere un pò di soldi, per non pesare sul bilancio famigliare facevo i ritratti agli animali. Carlo Soricelli Carlo Soricelli nasce nel 1949 in provincia di Benevento e all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia e una grande attrazione nei confronti della natura. Lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori e operai. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi e abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bel classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio. E’ del 1985 Il Consumista, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa e vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari sta divorando se stesso e che fu acquistata dal Museo Zavattini, è del 1990 la scultura “ Con il libro 1984 Orwell era in anticipo “Il Comunicatore”, ironica e brutale visione Orwelliana della nostra società. La pittura di Soricelli giunge immediata ed essenziale ed è stata spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. A partire dall'84 Soricelli inizia a esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia. Il Museo espone permanentemente alcune sue opere e gli conferisce l’importante titolo di Maestro d’Arte Naïve. Un’altra importante opera di grandi dimensioni dell’artista (m 2 x 1,80) è esposta al Museo dei Fratelli Cervi di Gattatico dal titolo “La fucilazione dei fratelli Cervi”. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo. L'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Soricelli ha esposto in numerose mostre in Italia, Germania, Svizzera, Belgio, Jugoslavia, Unione Sovietica, Grecia e Francia ed è presente in numerose collezioni pubbliche e private, nazionali e internazionali. Nel nostro paese sono da ricordare le esposizioni personali a Bologna presso Palazzo d’Accursio nel 1996 e Palazzo Re Enzo a Bologna nel 1985. Nel 95 fu scelto dal Museo Zavattini come rappresentante dell’arte naïve per una mostra personale con Cesare Zavattini alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia. Soricelli si è cimentato nella scrittura pubblicando cinque libri, “Marucheìn” con prefazione di Pupi Avati e Walter Vitali “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone, “Aster del terramare”, tenera storia d’amore adolescenziale ambientata in un villaggio preistorico, “Porta Collina l’ultima battaglia di sanniti” e “la classe operaia è andata all’inferno”. Da quasi venti anni Soricelli sta lavorando a quella che chiamò già allora “Pittura pranica terapeutica”, definizione tratta da “pranoterapia” allo scopo di produrre effetti benefici per mente e corpo dell’osservatore. Soricelli con questa particolare pittura ha cercato di visualizzare e traferire l’energia su queste particolari opere. Nel 1996 il Museo Nazionale d’Arte Naïve Cesare Zavattini ha acquistato per il museo la prima opera pranica terapeutica al mondo, un quadro in cui l’artista si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico e con quest’ opera è stata condotta già in quell’anno nel Museo Zavattini, e poi in seguito il primo esperimento al mondo di “guarigioni” collettiva attraverso la visione di un’opera d’arte. Questo pittura particolare interagisce con l’osservatore producendo anche effetti straordinari anche sul benessere psico-fisico dell’osservatore. Tali esperimenti sono poi proseguiti in diversi altri ambiti. Al supermercato della COOP Adriatica al Centro Borgo di Bologna dove l’allora direttrice allestì una stanza che riprendeva i colori “pranici” delle opere, e al Circolo ATC Giuseppe Dozza di Bologna. Nella sua casa Museo di Casa Trogoni di Granaglione (Bo) Soricelli ha allestito un’intera stanza con opere praniche, in modo che i visitatori, se lo desiderano possono sottoporsi a questi esperimenti di autoguarigione attraverso queste opere, anche in quest’ambito gli effetti sono stati straordinari per mente e corpo di molti visitatori. per contatti carlo.soricelli@gmail.com

La Terra sta morendo 1982, opera di 40 anni fa Greta Thuberg è nata 22 anni dopo

La Terra sta morendo 1982, opera di 40 anni fa Greta Thuberg è nata 22 anni dopo
La Terra sta morendo 1982, opera di 40 anni fa Greta Thuberg è nata 22 anni dopo

Simbiosi

Simbiosi
"Simbiosi" Il senza dimora e il cane si scaldano a vicenda

Il lupo

Il lupo

Carlo Soricelli

Carlo Soricelli
Carlo Soricelli con ulivo a San Giorgio del sannio (Bn) Italia

Solo con l'amico topo

Solo con l'amico topo
COMPAGNO TOPO

prigionieri

prigionieri
PRIGIONIERI NEI LAGER

solo con le sue paure

solo con le sue paure
solo con la mia paura di morire 1980

Operaio FIAT

Operaio FIAT
Io c'ero. Era il 1980, gli operai della FIAT occuparono gli stabilimenti perchè volevano fare licenziamenti collettivi. feci questo manifesto per sostenere la loro lotta e raccogliere fondi. Fu una sconfitta epocale e il regresso per il mondo del lavoro cominciò allora e continua anche adesso

Autoritratto giovanile di Carlo Soricelli

Autoritratto giovanile di Carlo Soricelli
Autoritratto giovanile di Carlo Soricelli

Che casino laggiù 1990

Che casino laggiù 1990
Che casino laggiù 1984

Grazie Presidente Ciampi, come i Partigiani ha difeso l'Unità del nostro Paese

Grazie Presidente Ciampi, come i Partigiani ha difeso l'Unità del nostro Paese
Grazie Presidente Ciampi, come i Partigiani ha difeso l'Unità del nostro Paese

giovedì 27 dicembre 2012

Massimo Tartaglia

Sono pittore-scultore e ho sempre dipinto e scolpito nel corso di questi 40 anni d’attività artistica, le cose, le persone e le situazioni che più hanno caratterizzato, a mio parere il tempo in cui viviamo. In questi giorni ho voluto ritrarre anche questo personaggio particolare che ha creato grande scalpore, e di cui credo, adesso che è passato un po’ di tempo, si può riparlare del folle gesto che fece quando tirò una scultura del Duomo di Milano in faccia a Berlusconi. Cosa rappresentò quel gesto? Vorrei prima di tutto chiarire che io sono CONTRO ogni gesto di violenza e che mai in vita mia l'ho usata contro qualcuno, e reputo che mai si debba usarla, ma quella vicenda m’interessa per capire bene questo periodo storico. Ma il gesto di Tartaglia come lo reputate? Un gesto di follia di uno squilibrato? uno sfogo, un momento d'esasperazione collettiva che trovò nel povero Tartaglia il suo esecutore, un momento storico di cambiamento che poi portò alla caduta di Berlusconi, o che altro?. Mi ricordo che le reazioni anche della gente comune furono molto contrastanti.